van sharing

sharing economy e Van sharing

Il van sharing è ingiustamente poco considerato come strumento di mobilità e per la riduzione dei consumi.

IL sistema di sharing  è smart  perché riduce, se ben gestito, l’inquinamento nelle zone di maggior pregio della città e più sensibili come i centri storici.

Cart ha sviluppato un sistema di prenotazione piazzole che è disponibile pertutte le amministrazioni che intendono regolamentare e favorire l’uso di una flotta ecologica nel centro storico.

I vantaggi, specie con una flotta ecologica in sharing (metano, GPL o elettrico oibrido),  del van sharing sono rilevantissimi

  1. riduzione chilometraggio nel centro
  2. riduzione traffico parassita per trovare parcheggio
  3. riduzione emissioni
  4. regole chiare per tutti

Si configura come il tipico caso in cui tutte le componenti sono note e disponibili ma difficilmente si integrano.

I componenti del puzzle  sono

  1. una gestione logistica che raccolga i mezzi più grandi e inquinanti fuori città
  2. che sappia reindirizzare le merci in piccoli lotti su mezzi più piccoli ed ecologicitanto più ecologici quanto più si addentrano nel centro storico
  3. un sistema di gestione flotte, rifornimenti e manutenzione
  4. un sistema di prenotazione aree di sosta
  5. interfaccia verso i varchi della ZTL
  6. colonnine (opzionali) che controllino le aree di sosta
  7. sistema di comunicazione verso i mezzi per gestire le anomalie
  8. tracking percorsi e consegne
  9. ottimizzazione percorsi e soste

Tutti software che esistono e di cui esiste, almeno a parole, la volontà di supporto delle pubbliche amministrazioni.

Di fatto esistono pochissimi esempi, pochi progetti pilota che non si sa se decolleranno perchè si toccano troppi interessi.

I trasportatori preferiscono non dover usare una intermodalità che li costringe a consegnare a centri servizi e non al cliente.

Il cliente sa che il trasportatore è motivato e teme che la complessità del sistema porti a ritardi e perdite.

Tutte obiezioni sensate, ma dovrebbe prevalere, politicamente la salute pubblica.

Se il vansharing è fatto correttamente, con pochi chilometri da fare, è perfetto per modalità che abbattano decisamente l’inquinamento:

1. veicoli elettrici nel cuore del centri storico, limando anche i divieti di accesso.

2. veicoli ibridi o a GPL o a metano vicino al centro

3. veicoli piccoli ed ecologico in prima periferia

Migliorerebbe la sosta, la rotazione e ingombro di carreggiata per non uso di parcheggi in seconda fila.

Vantaggio per tutti ed esisterebbero anche i fondi (spesso inutilizzati) per realizzarlo.

Sinceramente è difficile  capire perché non sia una priorità attivare il van sharing, che  costringerebbe a minori interventi di restauro sulle bellezze architettoniche italiane (purtroppo i polmoni dei cittadini non si restaurano).

Questo sarebbe il cardine delle smartcities, unito al miglioramento del trasporto pubblico e della viabilità.

Bologna è un buon esempio, il centro è controllato da un sistema automatico di controllo (SIRIO) , con accesso è tanto più complesso, anche in funzione delle condizioni ambientali e di inquinamento, in base alla classeecologica del mezzo.

Servirebbe poco per proseguire su questa via.