CO2, emissioni e impronta ecologica

Le emissini di CO2 sono un indice della impronta ecologica di una aziende che se molto virtuosa avrebbe diritto al riconoscimento di certificati verdi.

I certificati verdi potrebbero (o dovrebbero)  essere una misura dell’ecocompatibilità dell’azienda, migliore dell’uso “banalizzato” di combustibili fossili.

Il problema dei certificati verdi  è molto complesso e servirebbe a incentivare , anche economicamente, le aziende più virtuose.

Non andrebbe troppo a discapito di chi è “costretto” a inquinare per processi produttivi perchè potrebbe, con regole di mercato, comprare quote che “abbuonino” l’inquinamento maggiore dello standard regolamentate come certificati verdi.

Diventa una complessa manovra che porta a incentivare le energie rinnovabili <o presunte tali> gradualmente, mirando a ridurre le emissioni globali gradualmente.

In Italia “funzionano” comne certificati verdi solo per la produzione energetica ma un grande passo avanti sarebbe generalizzarne l’uso.

Se già è difficile adesso valutare l’impatto di un fornitore energetico (e solo sulle rinnovabili o presunte tali) valutare tutte le imprese diventerebbe un’opera titanica.

Parallelamente si ricorre all’impronta ecologica che, banalizzando, dice    quanti pianeti necessiterebbbero per il nostro stile di vita.

Esistono tool di valutazione che danno risultato impressionanti per il nostro stile di vita.

Se però, settore per settore, si iniziassero a valutare gli impatti per azienda o città si vedrebbero risultati interessanti, che andrebbero però standardizzatio in certificati verdi.

Una azienda di trasporto pubblico che usi al 50% veicoli a metano è certamente meglio di chi usa diesel al minor costo, facendo lo stesso lavoro.

Forse se si associasse a ogni attività oltre il bilancio economico anche un bilancio ecologico rigoroso, su parametri standard, si potrebbe avere un inizio di valutazione dell’azienda globale.

In un forte periodo di crisi ben difficilmente le aziende virtuose potrebbero “vendere” certificati alle meno virtuose (magari in maggior crisi economica).

Però graduare gli aiuti anche governativi o comunitari prediligendo, con scelta politica:

  • prima le più virtuose
  • prima le più inquinanti

sarebbe un inizio.

Non penalizzante per nessuno se a fronte di non ricevere aiuti per l’innovazione si avessero più fondi “normali”, ovviamente dando un termine massimo oltre il quale non si potranno che privilegiare le imprese più virtuose.

Anche in termini di mobility management sarebbe utile avere un valore “strandard” di

  • azienda propriamente detta
  • mobilità dell’azienda
  • mobilità dei dipendenti

Anche in questo caso si potrebbero offrire “incentivi” anche immateriali alle aziende che fanno di più e gli incentivi potrebbero essere i certificati verdi.

Distinguo volutamente l’azione dal risultato in quanto il risultato del mobility managemenbt spesso dipende da cause non del tutto gestibili dall’azienda.

Una azienda in area urbana ben servita dai mezzi pubblici, con orari flessibili può raggiungere molto facilmente l’eccellenza più di un impianto industriale decentrato, servito poco o male e con orari rigidi o lavoro su turni.

Ma se tutte le azioni possibili vengono prese e tentate una valutazione “obiettiva” che “pesi” sforzi e risultati sarebbe possibile.

Ci si chiede chi venga penalizzato dalla non regolamentazione.

In genere le aziende eccellenti in mancanza dei certificatio verdi  che vengono trattate alla pari delle meno attive.

Conosco casi in cui Enti molto noti non rendono neppure note le loro attività a favore della mobilità; qualche mobility manager si dovrebbe sentire chiamato in causa…

Spesso queste aziende hanno attivo

  • car pooling
  • gestione flotte
  • veicli elettrici
  • car sharing
  • bike sharing
  • biciclette elettriche
  • accordi di favore con trasporto pubblico e car sharing per i loro utenti
  • la gran parte della flotta di servizio altamente ecologica o a gas
  • hanno già ridotto la flotta secondo le direttive del Governo

Io trovo veramente “strano” che queste aziende non divulghino le loro buone pratiche, attività che in passato hanno dimostrato di saper fare.

I certificati verdi sarebbero un metodo di riconoscere a queste eccellenze almeno un riconoscimento formale in attesa che diventi sostanziale.

Per esempio si sa l’emissione media del parco circolante di auto in Italia e si può calcolare quanta CO2 (anidride carbonica) si può risparmiare con l’uso di

  • una flotta ecologica o elettrica
  • la gestione flotte che riuduce il chilometraggio percorso e lke vetture
  • il car sharing
  • L’uso della rotaia (ferrovie)
  • l’incremento dell’uso della bicicletta
  • il bike sharing
  • il van sharing

molti di questi player  indicano il risparmio in fattura o nei biglietti.

 

isole della mobilità

isole della mobilità, un progetto ambizionso

Le isole della mobilità sono e strutture in cui concentrare, in poco prezioso spazio urbano, servizi di sharing economy e mobilità sostenibile.

  • car sharing classico
  • car sharing elettrico
  • punti pubblici di ricarica elettrica
  • eventuale van sharing verso la ZTL aperto a tutti
  • bike sharing tradizionale ed elettrico
  • parcheggi “sicuri” per bici e moto

Queste isole della mobilità sono state presentate come concept da parecchi anni  a Bologna.

Per quanto essenziale il design delle isole della mobilità prevede un supporto fotovoltaico, che non sarà sufficiente ma che è utile sia per dare una immagine moderna che per dare il massimo supporto ecologico al progetto.

Ma la tecnologia procede a grandi passi, si possono pensare strutture più grandi ed efficienti e soprattutto non è un problema di mobilità ma di ingegneria e sviluppo, in ogni caso l’impronta ecologica del progetto resta certa.

Qualche realizzzazione c’è stata in Italia.

Nelle isole della mobilità si possono pensare servizi evoluti:

  • wi fi
  • panchine
  • terminali per acquisire biglietti trasporto pubblico
  • videosorveglianza e allarme
  • possibilità di contattare officine di supporto alla mobilità ciclabile e avere servizi in loco (pompa, area compressa, acqua)

oltre a una piena integrazione nell’arredo urbano, e questo è un problema di architettura integrata.

I servizi che possono essere offerti in una o più isole della mobilità , più che distribuiti nella città, sono facilmente legati all’alimentazione elettrica.

Appare banale ma in città storiche predisporre 100 colonnine per veicoili elettrici è molto più complesso che attezzare 10 isole della mobilità (magari anche  all’interno di parcheggi scambiatori) con potenza 10 o 12 volte maggiore.

Il fotovoltaico può aiutare e integrare , ma se penso a :

  • 10 ricariche per bici elettriche
  • 10 ricariche per auto elettriche
  • un set di parcheggi “sicuri” per bici e moto
  • wi fi e connessioni di rete sempre attive
  • servizi

serve potenza e se mai ci saranno ricariche veloci da 11 o 27 kw per le auto serve TANTA potenza.

Relativamente poche aree possono servire tutta la città, l’ideale progettualmente è avere aree o isole della mobilità differenziate

  • nel centro storico
  • nell’area adiacente al centro storico
  • nei parcheggi scambiatori o meno e/o in periferia

Ovviamente ogni città e ogni area avranno una loro specificità.

In prima ipotesi

isole della mobilità del centro storico:

più posti per bici e veicoli elettrici, nessun supporto sosta veicoli salvo il carsharing.

In queste aree il valore dell’area di sosta è elevato e si prospettaio isole della mobilità “piccole” per non penalizzare la sosta dei veicoli, inoltre nel centro storico può essere complesso avere alte potenze installate.

isole della mobilità della periferia:

qualche supporto per sosta veicoli;  posti per bici e veicoli elettrici, opzione vansharing e carsharing.

In queste aree il valore dell’area di sosta è medio e si prospettanio isole della mobilità “di grandezza media ” per non penalizzare  troppo la sosta dei veicoli e  posso avere alte potenze installate.

isole della mobilità nei parcheggi:

massimo supporto per sosta veicoli;  posti per bici e veicoli elettrici, opzione vansharing e carsharing.

In queste aree il valore dell’area di sosta è quasi  nullo  e si prospettano isole della mobilità “grandi ” per offrire il massimo ventaglio di servizi e  posso avere alte potenze installate.

La connettività delle isole della mobilità.

Progettando il sistema si deve tenere in consideraziuone che le connessioni di rete sono essenziali, se uso un servizio devo poter sapere in tempo reale dove posso lasciare il mezzo che stio prendendo creando così una mappa origini destinazioni.

Inoltre se offro il wifi rendo la zona attraente per la cuiltura digitale e faccio conoscere i servizi di mobilità a chi non li conosce.

Se contemporaneamente opero a favore della mobilità ciclabile con bike sharing e parcheggi sicuri (magari anche a pagamento) diffondo altri aspetti della mobilità sostenibile a chi preferisce le due ruote, offrendo servizi in sharing che magari diventano appetibili.

Anche il favorire uso delle bici elettriche non è irrilevante per incrementarne l’uso.

 

 

bike sharing

bike sharing, punto situazione e progetti

Un bike sharing diverso è possibile.

Prendendo spunto da un abbozzo di progetto con un ente  pubblico analizziamo il bike sharing.

Oltre alla soluzione ovvia di acquisire un sistema performante stile quello in uso a Milano, Roma o Palermo si possono pensare anche soluzioni diverse.

Sviluppando in proprio un  prototipo bike sharing low cost.

Con magari del riciclo di vecchie bici ristrutturate, ma  con un certo quantitativo di tecnologia verso un bike sharing diverso.

Da diverse idee si può ipotizzare una serie di opzioni quali:

  • Localizzazione della bicicletta, nello stallo e anche sotto appositi portali (ma nulla vieta di pensare, ove la privacy sia garantita e vi sia batteria, a un tracciamento continuo con GPS e GPRS o tecnologie LORA.
  • Utilizzo di biciclette standard
  • Opzione di gestire biciclette di proprietà
  • Indicazione dei flussi di traffico tra i parcheggi
  • Possibilità di prenotare
  • Opzione di far pagare il servizio
  • opzione di offrire parcheggi per bici di proprietà

Esiste una soluzione chiavi in mano in fase di commercializzazione con bici definite e parcheggi già realizzati, sviluppata con software Cart proprio come progetto on demand.

Un progetto ambizioso che integra firmaware, hardware e software gestionale.

Il software gestionale potrebbe essere integrato con progetti locali più semplici che “sposino” i concetti di gestione flotte/gestione di chiavi e il bike sharing.

Infatto togliendo il vincolo di bici dedicate i costi scendono.

Soluzioni low cost sono possibili riducendo il costo della stazione che gestisce le biciclette.

Se richiedo progettualmente capacità di pagare il servizio e roconoscere sul posto il cliente crescono i prerequisiti.

  • Alimentazione con corrente
  • Riconoscitori di tessere
  • Lettori di carte di credito
  • Schermi touch
  • adsl, router

Se penso a soluzioni con apertura via appe centro servizi con dispositivi low cost passo a progetti economici, aperti anche a piccole società, località o gruppi.

Per esempio servizi offerti o gestiti da

  • località turistiche
  • gruppi di banche
  • associazioni

Restano di certo irrisolti i problemi di assicurare il non furto delle bici, specie in uso ma qui, purtroppo, il software aiuta poco.

Come opzione si possono tracciare le biciclette con sistemi GPS e GPRS o tecnologie LORA

Si possono marchioare le bici o avere modelli “stravaganti” e poersonalizzati ma nessuno ha realmente ridotto l’incidenza di furti e vandalismi.

Una videosorveglianza dei parcheggi aiuta ma non risolve

ztl università

ZTL università Bologna dettaglio e storia

Cart ha sviluppato una specifica ZTL università  per l’area universitaria di Bologna.

Il comune l’ha definita area ZTL università di grande pregio.

Vi possono accedere solo  gli autorizzati tramite codice personale e pin (l’equivalente di una identificazione con user e password) con regole diverse se automuniti i meno.

I codici vengono consegnati manualmente agli aventi diritto.

Si accede attraverso

  • IVR risponditore automatico (dismesso nel 2016 per inuso)
  • SMS
  • Internet

con un numero di accessi che va da 2.000 a circa 3.000 l’anno.

A oggi non è stata richiesta l’app che sarebbe abbastanza semplice da realizzare per la ZTL università.

In quanto non prevista dalla regolamentazione di attuazione dell’area, che è protetta da telecamere che monitorizzano 24 ore su 24 gli accessi.

per approfondimenti

ZTL

ZTL H disabili

ZTL disabili

disabili e ZTL H, accesso ad aree protette in città

La ZTL disabili di Bologna è uno sviluppo locale di un problema nazionale.

Le ZTL (Zone a Traffico Limitato) sono già state oggetto di articoli ( ZTL )  e tutelano dal  traffico veicolare più o meno aree di particolare valori storico, monumentale o molto sensibili all’inquinamento.

Esistono   ZTL in cui il solo accesso scatena il pagamento di una tassa (congestion charge), come modello di riferimento   Milano in Italia con l’area “C”.

Obiettivi della ZTL disabili.

Se esistono aree di particolare pregio da tutelare e categorie particolari di cittadini (disagiate, cui rendere il meno difficile possibile vita e mobilità) vanno avviate soluzioni speciali, quali le soluzioni ZTL disabili che integrano le due esigenze.

Ci sono due grosse aree di intreresse:

  • aree di particolare pregio, in cui è predominante l’interesse a limitare il treaffico non strettamente necessario
  • categorie di cittadini , in genere deboli, che vanno garantiti con soluzioni specifiche

Il sistema ottimale  sarebbe  un controllo on line.

Attivato solo al passaggio di chi non ha titolo valido di accesso tramite sistemi di riconoscimento personali, che consentirebbe di verificare che il contrassegno viaggi sempre col disabile , al che tutti gli abusi sarebbero finiti.

Un obiettivo ambizioso che a oggi non ha soluzione sviluppata sul campo mentre sono possibili diverse soluzioni teoriche anche senza alcuna penalizzazione della mobilità dei disabili, a fine articolo approfondiremo il problema

Le modalità della ZTL disabili.

Il sistema SIRIO di Bologna è descritto qui ma il sistema è “generico” e non focalizzato sui disabili quindi va integrato.

Ma esiste anche la problematica di gestire dinamicamente gli accessi dei diversamente abili tramite un sistema definito ZTL disabili o pià brevenente ZTLH.

 Il caso di Bologna

ZTL Controllo accessi a Bologna

Dopo uno sviluppo di  ATC (azienda di trasporto pubblico) attualmente confluita in  Tper si è realizzato con la società CART , sotto la stretta direttiva del Comune uno  specifico software prima per la ZTLU (ZTL zona università) e poi per la ZTL disabili o ZTLH (accessi ZTL  disabili).

ZTLH o ZTL Disabili.

Il nome ZTL disabili o “breve” ZTLH è stato concordato con le associazioni dei disabili locali , a fronte del proposto ZTL DA (divesamente abili)

Il Comune di Bologna regolamenta la ZTL in maniera generica per tutti.

Deve consentire l’accesso ai disabili tramite procedure di accesso ZTL disabili.

I disabili di Bologna hanno permessi validi per tutta la durata del contrassegno disabili.

In passato alcune gestioni non rigorose hanno costretto a rivedere la normativa in maniera restrittiva.

Attualmente il disabile di Bologna ha diritto a due targhe associate al contrassegno in via permanente.

Per i disabili di Bologna si è deciso di sviluppare un servizio che permetta

  • un numero fisso di cambi targhe permanenti
  • un numero fisso di targhe temporanee in aggiunta per garantire accessi occasionali (trasporto da parte di amici e parenti che si prestino occasionalmente)

Parallelamente occorre consentire l’accesso anche ai disabili di tutti gli altri Comuni.

Che non sono registrati in maniera permanente come residenti, il cui accesso va garantito dal contrassegno a validità europea.

Anche in questo caso si sono create strutture informatiche e gestionali per gestire la problematica.

Per non generare difficoltà o meglio “digital divide” si offrono diverse modalità di accesso

  1. di persona a sportello
  2. via mail
  3. via PEC
  4. via fax server
  5. via SMS con sintassi predefinita
  6. via web http://www.accessohbologna.it/

Per poter utilizzare la modalità web e SMS della ZTL disabili occorre indicare , per i soli residenti in Bologna, anche una chiave pubblica e chiave privata.

Chiave che viene consegnata al rilascio del contrassegno, per garantire al massimo la privacy.

Per prevenire comportamenti scorretti o fraudolenti, anche da parte di terzi che si approprino dei dati dell’invalido.

Per i non residenti a Bologna è a disposizione un fax server che integra la gestione ZTL disabili.

Il fax server è stato individuato come strumento di minor digital divide possibile.

Tutte le comunicazioni (anche dei residenti) non provenienti da PEC o protette con chiave pubblica e chiave privata richiedono l’invio di almeno un documento del richiedente e del firmatario.

Quello che appare un limite serve per impedire  una eventuale appropriazione di identità.

I non residenti a Bologna hanno al massimo due targhe attive in memoria e l’invio di nuove targhe cancella le vecchie nella ZTL disabili.

Il sistema è di certo penalizzante per i non residenti.

 

Il sistema ZTL disabili è stato avviato nel 2014 con 2.169 accessi:

  • 651 accessi permanenti gestiti dal cliente residente in Bologna
  • 1.518 accessi giornalieri gestiti dal cliente residente in Bologna

ovvero

  • 1.276 accessi internet
  • 893 accessi via SMS

il trend per il 2015 e in lieve ascesa del 20%.

Ai dati vanno sommati i dati che “non si vedono” gestiti

  • a sportello in fase di rilascio del contrassegno
  • via PEC (qualche centinaio)
  • via mail per eccezioni
  • oltre 12.000 accesso, specie per non residenti,  via fax server

il sistema si basa sul fatto che ogni utente cittadino  abbia credenziali di accesso per la ZTL disabili.

Il che non lo rende immediato di comprensione, ma sicuro almeno, le credenziali   vanno assegnate all’atto del rilascio del titolo che autorizza.

Purtroppo per i disabili  si richiede ancora la presenza fisica a uno sportello.

Non si è trovata a oggi una soluzione ideale in quanto anche la gestione postale di dati critici presenta diversi inconvenienti.

  • se non c’è ricevuta di ritorno non si ha certezza della consegna dei dati
  • se è una raccomandata se si è fuori casa occorre andare in tempi successivi agli uffici postali e ciò per i disabili non è facile
  • anche la gestione con corrieri non garantisce la consegna “corretta” al titolare

Essendo molti invalidi anche anziani, non si apre più la porta per ricevere raccomandate.

Per gli anziani non c’è un tasso di penetrazione dell’informatica da poter gestire tutto in modalità digitale.

Il modello di servizio della ZTLH è attivo da un paio di  anni.

Il progetto futuro  fornire una app on line o quantomeno fare una webapp del sistema di accesso alla ZTL  disabili è in fase di valutazione.

L’evoluzione tecnologica dei cellulari e l’auimentata disponibilità di connessioni da mobile lo rende possibile.

In ogni caso si deve poter tutelare chi non ha o non gradisce un accesso web ma solo tramite telefonia o modalità tradizionale.

Considerazioni finali.

C’è da essere soddisfatti del lavoro svolto e dei servizi offerti?

Direi di si.

Non è il massimo possibile ma il massimo ottenibile a regole e spese date.

Si può fare di più?

La app sarebbe comoda sia per i residenti che per i non residenti che però sono penalizzati da regole diverse.

Di certo un datrabase nazionale, regionale, provinciale dei disabili sarebbe un immenso passo avanti.

Se sviluppato in opensource e opendata costerebbe poco e sarebbe replicabile anche incrementalmente.

Poi si potrebbero allineare province e regioni limitrofe a costi marginali.

Lo strumento che sbarazzerà il campo da tanti problemi sarà l’identità digitale certificata di tutti i cittadini.

Non siamo troppo distanti, spero.

Una possibile soluzione sarebbe una maggiore interazione col disabile.

Che potrebbe avere un sistema di riconoscimento che disabiliti la policy di controllo degli accessi e consenta la sosta del veicoloa suo servizio.

Occorre approfondire la gestione della privacy e casi anomali .

Il disabile accompagnato in centro dalla auto “A” ,che deve quindi uscire senza i, e riportato a casa dalla auto “B” che deve entrare senza il disabile.

Con le targhe fisse è facile, associandone due o più , con controlli on line è certo possibile.

Va sviluppatoe sarebbe una evoluzione dinamica che negherebbe di principio la possibilità di abusi, o li renderebbe a rischio di sanzioni elevatissimo.

manutenzione poarcometri

PARCART MAINT manutenzione dispositivi

Il tool di manutenzione dei parcometri e degli altri dispositivi integra da sempre la gestione Cart.

Si hanno diversi livelli di manutenzione a livello software:

  1. standard per dispositivi non telecontrollati soprattutti gestibile via web e grazie alla tecnologia responsive anche su palmari e smartphone
  2. online per acquisire blocchi, guasti e riavvii in caso di telecontrollo
  3. app via app
  4. advanced per esigenze evolute con georeferenziazione e massima integrazione con magazzino, statistiche evolute e parco installato di diversi fornitori

Esistono approcci diversi, ma tutti scalabili che consentono di partire in pochi giorni con una gestione semplice della manutenzione e passare a tools sempre più efficaci ed efficienti al crescere della criticità del servizio, del parco installato, della complessità.

Il sistema nativamente è pensato per integrare la manutenzione sia essa interna che di terzi.

Il controllo e la gestione restano sempre interni e le operazioni possono essere demandate a terzi.

A costi di sola configurazione, quindi nulli in fase di avvio,   è possibile integrare nella manutenzione dei parcometri anche la gestione della pulizia dei parcometri, coinvolgendo ditte specializzate quali

L’integrazione è possibile anche interfacciando il magazzin ricambi propri e del fornitore.

Approfondendo è possibile gestire alert in scala gerarchica che in caso siano ignorati consentano di allertare i dirigenti su criticità non risolte, sia in caso particolarte che con invio periodico dei guasti non risolti.

Purtroppo in caso di parcometri non telecontrollati e di guasti non bloccanti occorre ricevere la segnalazione poroattiva del guasto o del parcometro sporco, quindi utenti nativi dell’applicazione possono essere il call center aziemdale, la PM e gli accertatori della sosta.

segnala guasto

segnala guasto

chiuditicket2

chiuditicket2

ticket chiusi

ticket chiusi

segnalazione

segnalazione

cambiapezzi

cambiapezzi

 

prepagato

PARCART STAT statistiche

 Statistiche a supporto dei   sistemi di parcometri  telecontrollati

Cart è stata tra le prime a gestirli, integrando anche i non telecontrollati e fornendo livelli di statistiche a supporto sia standard che su richiesta del cliente e dei partner tecnologici.

Il primo modulo   di statistiche specifico.

diviso in 3 livelli

  1.  standard, statistiche standard a integrazione di quelle dei moduli base su richiesta del cliente
  2. avanzato, con alert, allarmi e liste evolute
  3. power con simulazioni, uso della geolocalizzazioni , rappresentazioni geografiche in scorrimento veloce di  incassi, guasti, ricavi, anomalie

Le statistiche consentono di monitorare e ottimizzare il sistema parcometri (e altri dispositivi analoghi)

Si  ottiene anche il controllo dei sistemi non funzionanti con statistche memorizzate e richiamabili

Con creazione, oltre a statistiche on line e on demand  di  allarmi e alert sempre più efficaci fino alla “scalata” degli allarmi ignorati fino ai dirigenti preposti.

Sistema  open source per  integrare al meglio lo sviluppo di tool dedicati.

Si integra con tutti i moduli.

Esistono due approcci possibili, uno incrementale e uno di progetto avanzato.

Con l’approccio incrementale si scelgono le statistiche desiderate in fase di configurazioone del modulo e attivando un contratto di assistenza si procede on demand a creare nuove statistiche o scegliene dall’offerta preconfezionata che Cart può offrire.

Approccio semplice e potenzialmente meno costoso, adatto a imprese con necessità non troppo complesse e in fase di evoluzione.

time lapsed

time lapsed

contaparcometri

contaparcometri

 

 

Il progetto avanzato richiede una approfondita analisi che assume ci sia la competenza organizzativa evoluta in azienda.

Consente di partire in un modo completo ed esaustivo che risponda a tutte le domande note in azienda.

Essendo argomenti estremamente complessi e specialistici, realizzati ad hoc, se desiderate approfondimenti personalizzati sulla conta delle monete contattaci.

monete

PARCART MONEY, controllo monete (incassi)

Il modulo nasce per integrare la conta delle monete.

La conta delle monete può essere interna, a cura di chi scassetta i parcometri o a cura di terzi.

Nel caso di massima integrazione il dato dell’incasso presunto arriva dal telecontrollo, il dato dell’incasso rilevato dallo scontrino scansionato e il valore reale dalla conta delle monete.

Conoscendo bene la problematica della conta delle monete ci sono dei parametri per impostare soglie.

Le soglie   consentono di rilevare anomalie o scostamenti sistemici.

Essendo argomenti estremamente complessi e specialistici, realizzati ad hoc, se desiderate approfondimenti personalizzati sulla conta delle monete contattaci.

scansione scontrino (esempio)

PARCART SCAN, scansione scontrini

La scansione sul campo degli scontrini è essenziale per ottimizzare i processi.

Purtroppo ancora troppi dispositivi non consentono letture dei dati senza     carta, per es. bluetooth o wifi.

Spesso viene ceduta a terzi la raccolta monete e invece di procedere con raccolta dati manuale si può usare la scansione sul campo degli scontrini.

Il primo modulo   sul mercato in grado di usare la scansione dello scontrino sul campo

IL dato inviato in trasmissione dati è certezza del valore, dell’istante dell’operazione scansione.

Il sistema “parcometri  ” viene così integrato con la rilevazione incassi via scansione

La rilevazione avviene con palmari.

Si usa l’OCR dello scontrino specifico in fase di scansione.

L’immagine nell’articolo è puramente indicativa, sono possibili diverse soluzioni pèù evolute.

Quali scansioni con palmari (basato sull’esatto riconoscimento del tipo di scontrino e di carattere usato) con invio in automatico dei dati.

In uso a Bologna col partner NCV da anni.

strisciata 1

scansione scontrino

scansione scontrino

Ovviamente lo scontrino è caratterizzato da dati fissi, carattere, larghezza , lunghezza e grafica.

Questi parametri  devono essere impostati per ottimizzare la resa dell’operazione.

A oggi nessun parcometro in uso presso i clenti Cart ha l’opzione di scaricare i daìti in forma elettronica.

La collaborazione con partner affidabili e disposti a coinvestire uomini e risorse sugli sviluppi di un processo è indispensabile per ottimizzarlo.

Ovviamente si deve intervenire a massima garanzia della raccolta delle monete.

Con tutte le procedure di sicurezza e verifica, manuali e automatiche.

Dette procedure sono integrate tra cliente, Cart e altri fornitori specifici.

Essendo argomenti estremamente complessi e specialistici, realizzati ad hoc, se desiderate approfondimenti personalizzati sulla conta delle monete contattaci.

controllo parcometri e incassi

PARCART BAT, parcometri via batch

A oggi tanti sistemi di parcometri sono telecontrollati e Cart è stata tra le prime a gestirli, partendio dall’integrazione batch.

Il primo modulo    sui parcometri telecontrollati che consente di gestire la raccolta dati   incassi in automatico, alimentando un database.

in taluni casi si preferisce non realizzarte un web services ma ricevere i dati del telecontrollo via batch (trasmissione dati o mail)

 

Il sistema “parcometri telecontrollati batch ” viene alimentato in genere via mail o dati  dal sistema di telecontrollo.

E si ottiene anche il controllo dei sistemi non funzionanti o che che quantomeno non comunicano.

Che può essere aperto, magari open source o proprietario nel cui caso occorre la disponibilità del fornitore a integrare lo sviluppo

Si integra anche con i moduli diu rilevazione via palmari e conta di monete da parte di terzi.

Essendo argomenti estremamente complessi e specialistici, realizzati ad hoc, se desiderate approfondimenti personalizzati sulla conta delle monete contattaci.